Ha ucciso la figlioletta di appena 17 mesi per attirare l'attenzione del marito, dal quale si stava separando. Kimberley Martines era disposta a tutto, pur di far rimanere l'uomo con sé e ha così costretto la piccola a mangiare una quantità letale di sale.
La vicenda risale al 2016, ma la donna è stata condannata in questi giorni: la bimba è stata trasportata all'ospedale Spartanburg del South Carolina, con febbre alta e convulsioni. Dalle analisi è subito emersa l'elevata presenza di sale nel sangue, che ha causato un restringimento dei vasi sanguigni, oltre che l'accumulo di liquidi nei polmoni e danni ai reni, che l'hanno portata alla morte cerebrale.
I medici hanno fatto il possibile per tenerla in vita: per 5 giorni è rimasta attaccata ai macchinari, ma purtroppo è morta. La mamma ha detto alle autorità che la bimba aveva preso il sale mentre giocava con la sorella, ma la verità è emersa proprio grazie al racconto dell'altra bimba, di 4 anni, che aveva visto la madre che dava il sale alla sorellina.
Kimberley, alla fine, ha dovuto ammettere tutto: è stata giudicata colpevole di omicidio ed è finita in carcere, dove deve scontare 30 anni di reclusione.