Orrore a Trieste, dove Dragoslav Kostic, 61 anni, ha confessato di aver ucciso Slavica Kostic, la sua ex moglie di 37 anni, e di averne occultato il cadavere sull'Altipiano Carsico, al confine con la Slovenia. Della donna si erano perse le tracce il 26 aprile scorso a Trieste. L’uomo ha confessato. Determinante ai fini dell'inchiesta è stato il supporto della polizia scientifica di Padova che si è avvalsa del "luminol" per la ricerca di tracce biologiche.
La donna è stata uccisa dall'ex marito nell'appartamento dove viveva a Trieste, quindi caricata in auto e sepolta in una cava di materiale edile sul Carso, al confine tra Slovenia e Italia. L'assassino è stato incastrato da una serie di indizi e di errori notati dagli investigatori. La donna lavorava come badante presso una famiglia, e aveva un appartamento in città come "appoggio" nei giorni di riposo. Descritta come una persona precisa e puntuale, a dare l'allarme della sua scomparsa erano state la nipote e la figlia.
La polizia aveva effettuato una prima ispezione nella casa di Slavica, ma tutto risultava in ordine; gli investigatori tuttavia hanno voluto andare in fondo, e grazie all'ausilio della polizia scientifica si sono avvalsi dell'utilizzo del luminol per individuare tracce biologiche, che effettivamente sono emerse, a dimostrazione che qualcuno aveva compiuto un'azione violenta per poi ripulire tutto e sbarazzarsi del cadavere.
L'analisi delle tracce ematiche ha fatto emergere che il dna era quello di Slavica Kostic. Gli accertamenti si sono mano a mano indirizzati sul marito separato della donna, Dragoslav Kostic, 61 anni, che dopo aver lavorato in Friuli nel settore edile da qualche tempo era rientrato nel Paese balcanico, tornando ogni tanto a Trieste. Accertamenti sul traffico telefonico e autostradale hanno dimostrato che la notte del delitto l'uomo era arrivato in città, mentre agli agenti di polizia aveva riferito di essere invece rimasto sempre in Serbia.
Il sostituto procuratore Matteo Tripani ha di conseguenza disposto ieri il fermo per l'uomo, che messo alle strette di fronte alle incongruenze del suo racconto ha confessato, facendo anche ritrovare il corpo della donna – in avanzato stato di decomposizione – nella discarica situata poco oltre il confine sloveno, nella località carsica di Kreplje. Il movente dell'omicidio ricalca altri episodi simili di femminicidio: una coppia in crisi e separata, e una contesa sull'appartamento di Trieste, che era stato acquistato dall'uomo ma risultava intestato alla donna.
Purtroppo negli ultimi giorni i femminicidi – qualcuno con suicidi annessi – sono stati molto, troppo frequenti in Italia. È di oggi la notizia del brutale assassinio di una maestra elementare, a Taranto una famiglia è stata distrutta, un paio di settimane fa la tragedia nel Milanese, una coppia è stata trovata senza vita in Friuli, e la vicenda di Sara Di Pietrantonio ancora fa discutere il Paese.