Forse di tutte le innovazioni arrecate al comparto del lavoro, la cassa integrazione è quella che più ferocemente ride in faccia al dipendente. È una misura comoda per l’azienda, perché consente uno stallo che, si spera, sia poi volto alla ripresa delle attività. Intanto, fortunatamente, i dipendenti vengono pagati, anche se non come se stessero lavorando a pieno regime.
Purtroppo però la cassa integrazione, molto spesso non si traduce in una fine che riconduce ad un nuovo inizio. Così com’è successo recentemente per Termini Imerese.
L’ex stabilimento Fiat in provincia di Palermo, era infatti stato presidiato dai vertici della Grifa quest’anno, con la promessa di rilanciare l’economia non solo dell’area industriale ma anche dell’Isola.
Invece Grifa non ce l’ha fatta; finisce il sogno di avviare in Sicilia la produzione di 35mila autoveicoli elettrici.
Dopo le numerose procrastinazioni di quest’estate, dei mesi appena trascorsi, e le molteplici rassicurazioni rilasciate a stampa, popolazione e lavoratori proprio ai primi di dicembre, Gruppo Italiano Fabbriche Automobili esce di scena e lascia il passo a Metec, una società che si occupa di componenti per auto e che, al Ministero per le Attività Economiche e Produttive sperano possa, con il tempo, arrivare a produrre anche vetture ibride, com’era nelle intenzioni del primo offerente.
Entro domani si attende la relazione che dovrebbe comprovare la solidità del piano di ricapitalizzazione dell’area industriale; un piano che prevede la riconversione di macchine e impianti, nonché ovviamente il reintegro di oltre 700 lavoratori. Un investimento di almeno 290 milioni di euro: 140 arriveranno dalla Regione e 150 saranno a carico dello Stato. Ma bisogna fare in fretta, perché tra 2 settimane la cassa integrazione decisa anni fa per i 770 operai Fiat e Magneti Marelli, si tradurrà in licenziamento per tutti.
Al momento dopo Amaro Averna, dall’Isola vola via Coalma. La società ha quindi firmato due giorni fa, le carte che hanno mandato a casa anche gli ultimi 45 dipendenti ancora rimasti, tra settore amministrativo e produttivo.
Ma l’azienda non è andata fallita, quindi l’accordo prevede che semmai dovesse riprendere, in un futuro, la propria attività, potrebbe tornare tranquillamente a produrre ciò in cui è specializzata: il tonno Coalma e i suoi derivati, con l’obbligo di arrivare ad assumere nuovamente anche i suoi ex lavoratori.
Ma dati decisamente più positivi su questo fronte arrivano da Grande Migliore. Il nuovo ipermercato a Partanna Mondello, in provincia di Palermo, sorgerà al posto di Hobby Home sulla via Aiace, dando lavoro ad alcuni dei dipendenti lasciati a casa dalla società che sta affrontando le pratiche per il fallimento.
Migliore S.p.A. potrebbe dunque a breve non esistere più, ma le sue attività, i locali, i lavoratori, verranno infine rilevati dalla società Gieco, dei palermitani Bellavia, almeno in parte.
Non è chiaro infatti se la Migliore verrà smembrata o venduta in blocco ad un solo offerente, quello che per ora si sa è che 160 lavoratori sono erano stati messi in mobilità in conseguenza della chiusura di alcuni locali, e piano piano reintegrati tra i poli di Notarbartolo e Trapani, dove sono stati aperti, per mano dei Bellavia, dei nuovi store per la casa, l’elettronica e l’infanzia.
La società Gieco aveva già avuto a che fare con la Migliore in precedenza, durante il periodo di amministrazione straordinaria di quest’ultima. Ora e per 6 anni più 6 sarà il turno di ulteriori 10 ex lavoratori Grande Migliore, per il punto vendita di Partanna Mondello; si attende il passaggio delle Feste di Natale per l’inaugurazione.
Autore | Enrica Bartalotta