Un Mediterraneo di Biodiversità”, la biodiversità del mare al centro della scena, attraverso narrazioni, percorsi sensoriali e interattivi, immagini, video, musica e suoni. Arpa Sicilia, partner del progetto CORALLO+SI, ha puntato i riflettori sul tema degli habitat marino-costieri con uno spettacolo la cui magistrale direzione artistica è stata curata da Alberto Samonà.
“Un Mediterraneo di Biodiversità”… buona la prima!
La serata si è svolta lo scorso 24 settembre in uno dei luoghi più rappresentativi della biodiversità non solo del capoluogo siciliano e della Sicilia ma d’Italia ed Europa: l’Orto Botanico di Palermo. Lo spettacolo, presentato dalla giornalista Nadia La Malfa, ha visto alternarsi sul palco momenti istituzionali ma anche, e soprattutto, performances di artisti quali Salvo Piparo, interprete di “Amuri” , il racconto scritto da Alberto Samonà in cui un nonno dialoga con il nipotino e, con l’aiuto di alcune creature marine tra cui una tartaruga e uno squalo, gli spiega l’importanza di preservare la biodiversità e la Bellezza che risiede proprio nella salvaguardia delle differenze che esistono in natura.
Apprezzatissimi anche gli interventi della nota attrice palermitana Stefania Blandeburgo che ha prestato la propria voce al “Mare”, il vero protagonista della serata, che ha condotto il pubblico in un’atmosfera suggestiva ed immersiva che ha lasciato ampio spazio alle emozioni. Memorabile anche le performances della giovane cantante Ginevra Gilli con la sua arpa e la musica popolare siciliana di Simona Sciacca, accompagnata dalla sua band, che ha cantato alcuni brani patrimonio popolare dell’Isola, tra cui Cu ti lu dissi di Rosa Balistreri.
Il racconto di Arpa Sicilia fra musica, narrazioni e percorsi interattivi
La manifestazione, che ha visto la presenza di diversi ospiti istituzionali, è stata voluta dal direttore generale di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino, ed è stata l’occasione per fare il punto sul lavoro svolto e condividere emozioni e suggestioni su questo progetto, che ha avuto per coordinatore Ignazio Cammalleri e per responsabile scientifico Rosanna Costa.
I progetti CORALLO e CORALLO+SI
CORALLO e CORALLO+SI sono stati finanziati dal programma INTERREG VA Italia-Malta 2014-2020.Tra i partner:l’Università di Malta, l’Environment and Resources Authority, Heritage Malta, GhanjnsielemlocalCouncil, Arpa Sicilia, l’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche, il Consorzio Plemmirio– Area marina protetta Plemmirio (SR) e il Consorzio di ricerca per lo Sviluppo di Sistemi Innovativi Agroambientali (CoRiSSIA).Partner associati, l’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria, le Aree marine protette Pelagie, Capo Milazzo e Isola di Ustica.
I siti coinvolti dal progetto CORALLO+SI
Un Mediterraneo di Biodiversità, appuntamento promosso da Arpa Sicilia, ha puntato i riflettori sul tema degli habitat marino-costieri. Si chiama CORALLO+SI il progetto che coinvolge i siti siciliani del Parco Nazionale di Pantelleria, le aree marine protette del Plemmirio, Capo Milazzo, Ustica, Pelagie e la riserva naturale terrestre di Lampedusa e che è stato sviluppato in continuità sul tema dopo CORALLO Correct Enjoyment (and Awareness Raising) of Natura 2000 Locations che ha coinvolto in prima battuta le isole di Lipari, Filicudi, Panarea e Basiluzzo, Salina e l’area marina protetta del Plemmirio.
La mostra fotografica
Tra i viali dell’Orto Botanico, poi, è stata allestita una mostra fotografica di Santo Tirnetta, fotografo terrestre e subacqueo, con alcuni scatti molto suggestivi sull’habitat marino, e un igloo, struttura didattico informativa, in cui i visitatori, grazie a tecnologie digitali, hanno potuto scoprire alcuni dei contenuti dei siti di progetto e sono stati proiettati, attraverso i suoni e le luci, all’interno della profondità del mare grazie a un sofisticato proiettore e alle immagini diffuse in maniera immersiva. . L’organizzazione generale della serata è stata di Terzo Millennio Progetti Artistici.
“I progetti CORALLO e CORALLO+SI ci hanno dato l’opportunità di condividere la bellezza della natura e della biodiversità – ha sottolineato il direttore generale di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino – utilizzando video-tecnologie avanzate come strumenti di comunicazione, per riconnettere l’uomo alla natura, tra esperienza ed educazione al rispetto e alla tutela. In questo senso l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Sicilia, con circa 300 persone, ha il ruolo di tenere il polso alla natura, sentire il battito e monitorare il suo stato”.
“Ci hanno permesso di documentare un patrimonio di dati di biodiversità delle isole minori e della Sicilia – ha affermato Ignazio Cammalleri, coordinatore del progetto e direttore dell’UOC Ricerca & Innovazione di Arpa Sicilia –. Ognuna di queste isole conserva specie ed habitat, espressione del proprio substrato che le caratterizza in paesaggi unici.Le tecnologie innovative utilizzate nei due progetti ci hanno permesso di potenziare la fruizione sostenibile eimmersiva del patrimonio naturale e culturale custodito nei siti coinvolti. Continueremo con la stessa passione dei tre anni di lavori, a disseminare i risultati anche a chiusura del progetto, attraverso Arpa Sicilia che ha un grande compito: proteggere e promuovere l’ambiente”.
” Il mare, come la nostra città, ha bisogno di essere protetto onde evitare che si trasformi in una discarica. Noi abbiamo il dovere di tutelarlo e per farlo ognuno deve fare la propria parte, io in qualità di Primo Cittadino mi impegno a fare il possibile ma ognuno di noi deve sentirsi altrettanto responsabile nel suo piccolo” ha dichiarato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. “I due progetti puntano a rafforzare la relazione tra visitatore e area naturale attraverso una comunicazione d’impatto che consente di svelare gli elementi che compongono il mosaico paesaggistico terrestre e marino, suscitando curiosità ed interesse – ha dichiarato Rosanna Costa dell’UOC Ricerca & Innovazione e responsabile scientifico del progetto per Arpa Sicilia. Allo stesso tempo – ha aggiunto – valorizza i territori, trasferendo al visitatore nuove conoscenze sull’identità dei luoghi, al fine di favorire il cambiamento verso atteggiamenti orientati alla sostenibilità”.
Progetti Futuri
Al termine della serata, Arpa Sicilia ha preannunciato che il Progetto Corallo proseguirà con una nuova iniziativa, intitolata “Dove il mare non c’è”: ovvero, portare l’esperienza del mare e della natura nei luoghi della sofferenza: ospedali, carceri, Rsa e in altri ancora, per donare una possibilità di bellezza, un attimo di vita migliore a chi soffre.
Photo Credits: Rosario Pusateri