Gli antichi mestieri siciliani potranno rivivere grazie a un finanziamento di quasi un milione di euro concesso dalla Regione. Diciannove comuni della Sicilia potranno infatti avviare scuole degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari. L’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha definito la graduatoria dei progetti presentati.
I settori individuati appartengono alle tradizioni di queste attività:
- agricole
- maestri d’ascia
- musica, folclore
- cantastorie
- lavorazione della pietra
- costruzione di carretti siciliani
- artigianato
- realizzazione di barche tradizionali
- cultura marinaresca
- canti popolari
- cucina
- pupi siciliani.
«É un primo segnale – dice il governatore Nello Musumeci – che intende coltivare la memoria storica di un territorio, le radici di una regione e di una comunità. Ma anche per restituire valore al lavoro manuale, che ha la stessa dignità delle altre professioni. Con l’occasione contribuiamo anche al salvataggio delle vecchie botteghe artigiane che ormai stanno scomparendo».
«Da parte del governo – aggiunge l’assessore dei Beni culturali Sebastiano Tusa – c’è grande attenzione per gli antichi mestieri e il recupero delle nostre tradizioni. Un settore che negli ultimi anni è stato dimenticato o talvolta, ingiustamente, relegato a fenomeno marginale e lontano dalla sua dimensione culturale. E’ una delle azioni del governo Musumeci che possono ridare la giusta dignità a memorie della nostra terra che rischiano di scomparire definitivamente, cancellando l’identità di un intero popolo».