Doloroso e debilitante: è il Fuoco di Sant’Antonio, che in Italia colpisce almeno 1 persona su 4 nel corso della sua vita. Ora arriva un vaccino per proteggere le categorie e rischio.
Da poco presentato a Roma dalla Sanofi Pasteur Msd, è il primo vaccino al mondo contro il Fuoco di Sant’Antonio o Herpes zoster, che in Italia colpisce 1 persona su 4; due su 3 hanno più di 50 anni.
Il Fuoco di Sant’Antonio è una manifestazione cutanea di una patologia neurologica; ed è a carattere infettivo. Così come succede per l’Herpes simplex, i farmaci virali possono ridurne l’incidenza e il dunque il dolore, ma non definitivamente; l’Herpes zoster rimane in circolo nel corpo fino a quando un nuovo evento scatenerà una nuova ‘cintura di fuoco’.
È così che veniva definito dagli antichi Greci il Fuoco di Sant’Antonio, per la sua capacità di formare vescicole dolorose che si presentano a gruppi, creando un dolore simile a una fiamma che brucia strisciando, sulla pelle. In uno studio statunitense datato 1960, il 50% degli individui fino a 85 anni è stato interessato almeno una volta da un attacco di Herpes zoster; il vaccino proposto da Sanofi Pasteur dovrebbe riuscire a contrastare lo sviluppo della malattia almeno nel 51-70% dei casi.
Il Fuoco di Sant’Antonio è dunque un’infiammazione, provocata da un virus che va a stuzzicare un nervo; una patologia che provoca dolore nel 60-90% dei pazienti e che si risolve solo dopo 2-4 settimane, con la scomparsa delle vescicole sulla pelle.
Ecco perché gli specialisti si stanno battendo in questi giorni per far sì che il Ministero della Salute inserisca il vaccino nella lista delle immunizzazione obbligatorie di base; e il farmaco si prospetta già essere un ottimo affare anche dal punto di vista economico. Come dichiarato da Nicoletta Luppi, amministratore delegato di Sanofi Pasteur infatti, «lo studio Saati in Olanda ha dimostrato che ogni euro investito in immunizzazione ne restituisce quattro».
Il farmaco può essere somministrato anche agli individui adulti che siano già stati colpiti una volta dal virus. Viene iniettato per via sottocutanea, in un’unica soluzione, anche se si è positivi al virus della varicella.
Un vaccino che è già stato approvato in Unione Europea e che dall’aprile scorso è già in Italia. «L’intervento vaccinale anti Herpes zoster risulta essere costo-efficace, consentendo una riduzione sia dei costi diretti (visite, terapie, ospedalizzazioni), che dei costi indiretti della previdenza sociale», prosegue la Luppi.
Un vaccino che è il risultato di una popolazione che cambia, che rimane sempre più in vita ad un’età sempre più avanzata. Ma per migliorare l’aspettativa di vita e la qualità della vita dell’anziano, è necessario rifornirlo di tutti gli strumenti necessari a star bene; il siero potrebbe riuscire a mettere a riparo gli over 50, anche dalla nevralgia post erpetica, una complicanza della malattia, particolarmente dolorosa, che colpisce circa il 20-25% dei pazienti.
Spesso e volentieri, la cura del dolore da Hepers zoster viene affidata all’uso di antinfiammatori e analgesici, che oltre a non essere sempre o del tutto efficaci, presentano anche non pochi effetti collaterali; ed è qui che entra in azione il vaccino della Sanofi Pasteur; inoltre, il farmaco si propone anche di far sparire il rash cutaneo che, in quanto infettivo, potrebbe provocare ulteriori complicanze a carattere batterico.
Autore | Enrica Bartalotta