L'Italia, dopo il Brasile, è stata inserita nell’elenco dei paesi "a rischio salute" per gli americani che intendono viaggiare all’estero. Tutto a causa dei focolai epidemici di morbillo (leggi qui). "La Stampa" fa riferimento a una nota negli "avvisi ai viaggiatori" dei centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, che ha incluso per la prima volta l’Italia tra i paesi nei quali usare precauzioni. Con i dati provenienti dall’Italia, che indicano già 1.010 casi nei soli primi tre mesi dell’anno contro i circa 850 di tutto il 2016, gli esperti di salute pubblica del governo americano invitano i cittadini Usa a stare molto attenti.
Prima di tutto, spiegano i Cdc, tutti gli adulti in procinto di partire per l’Italia devono accertarsi di essere stati vaccinati contro il morbillo e se non ne sono sicuri devono vaccinarsi subito. Ai bambini dai 6 mesi a 1 anno di età va iniettata una dose di vaccino, per i più grandicelli da 1 anno in su le dosi vanno aumentate a due. In Italia a essere più colpiti di un anno fa sono infatti proprio i piccoli sotto un anno di età, che rappresentano il 6% dei casi di morbillo da gennaio a fine marzo. In assoluto 62 casi accertati, ossia due contagi ogni 3 giorni. Il rischio per i bambini è soprattutto di complicazioni più pesanti per i loro organismi più deboli, quali infezioni super-batteriche come otiti, polmoniti, encefaliti.
Tra le altre misure cautelari indicate dai Cdc per i turisti in partenza per l’Italia, figurano attenzioni igieniche: lavarsi spesso le mani, non toccarsi naso, occhi e volto se non ci si è appena sciacquati le mani, usare disinfettanti se non si ha acqua a portata di mano, coprirsi la bocca se si starnutisce o tossisce, non avere contatti fisici con chi potrebbe avere il morbillo. Tra gli altri paesi europei inseriti nella nuova nota dai Cdc per la presenza di morbillo figurano anche la Germania e il Belgio.
I dati italiani indicano la forte correlazione tra la percentuale di popolazione non vaccinata e la diffusione del morbillo, con una soglia minima di di vaccinazioni che deve risultare al 95% per non influire sul pericolo di epidemie. Nel 2015 gli Stati Uniti si trovarono a fronteggiare una situazione simile, con una epidemia di morbillo scattata in California a causa di un bambino non vaccinato. Allora alcune scuole chiusero l’ingresso ai ragazzini non immunizzati.