Parte della Sicilia che vai, usanza che trovi. Quando arriva il 2 novembre, si perde il conto di tutti le consuetudini che vengono rispettate e rinnovate. La Festa dei Morti è davvero sentita e partecipata sulla nostra Isola. Si tratta di un modo per sentire ancora vicine le persone che non ci sono più, per ricordare i propri cari e fare comprendere ai bimbi che il legame con coloro che ci hanno amato – e che amiamo – non si spezza mai. Così, da una provincia all’altra, è un vero trionfo di usi e costumi.
Tra le più particolari usanze della Festa dei Morti in Sicilia ce n’è una tipica di Acireale, che chiama in causa delle scarpette di seta. Nella notte tra il primo e il 2 novembre, in tutte le città, i morti lasciano la loro spaventosa dimora cimiteriale. In frotta e anche in fretta e furia, si dirigono nei vari centri a rubare ai più ricchi pasticcieri, mercanti e sarti le loro merci: dolci, giocattoli, vestiti nuovi e qualsiasi altra cosa vogliano donare ai loro piccoli parenti. Si tratta di un furto innocente che, nella realtà, è l’acquisto di quei beni da parte dei genitori e degli adulti che li posizioneranno in tutta la casa.
Nella tradizione siciliana, i morti escono dai cimiteri ed entrano in città. Dato che i cimiteri, un tempo, erano per lo più dentro i conventi dei Cappuccini, i morti partono quasi sempre da quei conventi. Nel viaggio seguono una gerarchia: vanno prima coloro che morirono di morte naturale, poi i giustiziati, indi i disgraziati, cioè i morti per disgrazia loro incolta, i morti di subito, cioè repentinamente, e via di questo passo. Sappiamo che, da una città all’altra, cambiano i modi di fare dei defunti e vi abbiamo anticipato che, ad Acireale, indossano scarpe di seta. Volete sapere perché?
L’usanza di Acireale prevede che i morti girino vestiti di bianco, avvolti in un lenzuolo funebre, indossando scarpette fatte di seta. Il motivo più plausibile è che lo fanno per eludere la vigilanza dei venditori ai quali andranno a rubare qualche cosa. E non solo. Si tratta anche di un modo per fare meno rumore possibile, quando si entra in casa a lasciare i loro regali: guai, infatti, a svegliare i propri famigliari e rovinargli la sorpresa.