L’adoro! rotonda, come due belle guancette piene. È gialla, felice e radiosa come il sole. È buonissima, come me. Che cos’è?
È l’uva di Canicattì.
L’uva che produciamo in Sicilia da millenni (e non centinaia di anni) è di una qualità straordinaria.
Quella dell’agrigentino, poi, è di grandissimo pregio. Lo è tanto che il mondo intero desidererebbe averla sulla sua tavola.
Ma facciamo un piccolo salto indietro nel tempo.
La vite, e quindi l’uva, arrivò sulle nostre sponde attorno al 600 a.C grazie ad i fenici. E dal Mediterraneo poi si diffuse un po’ in tutta Europa ed in diverse forme: gialla, verdognola, rosata, rossa, violacea, nera (da tavola o da mosto).
La varietà nostrana di cui vogliamo parlare in questo articolo fu ottenuta da Alberto Pirovano, abile genetista. Egli incrociò le varietà di viti Bicane e moscato d’Amburgo. Ne venne fuori un’uva dall’aspetto maestoso ed imponente. Bella da vedere, di grossa pezzatura e molto resistente.
Stiamo parlando ovviamente di un’uva da tavola. I vinaccioli sono piccini, la buccia sottile e la polpa gradevole da masticare.
La sua coltura soppiantò presto quella di cereali, mandole e leguminose. E l’intera regione ne beneficiò in termini gastronomici, di prestigio ed economici.
Al momento l’uva di Canicattì viene coltivata e preservata su circa 11.250 ettari. Di questi circa 9.000 ettari ricadono nell’agrigentino, 2.250 ettari (invece) nel nisseno.
Canicattì è ovviamente il centro di riferimento, ma altri comuni da lodare per il loro impegno sono: Campobello di Licata, Delia, Favara, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Ravanusa e Riesi.
Coltivare quest’uva infatti non è un gioco da ragazzi. Bisogna sempre migliorarsi e stare attenti ad eventuali pericoli derivanti dal mondo microscopico e dal regno degli insetti. Tutti quei terreni fanno parte di appositi programmi di assistenza tecnica qualificata. In fondo il prodotto ortofrutticolo è a Indicazione Geografica Protetta.Cosa c’è all’interno dell’uva di Canicattì? Quali sono i valori nutrizionali?
L’uva di Canicattì è dolcissima. Sicuramente è tra i frutti zuccherini più dolci.
Contiene circa l’8% di fruttosio, un’altrettanta quantità di glucosio. Poi ovviamente ci è una alta quantità di acqua. Circa l’80%. Ecco perchè mangiare tanta uva si rivela un ottimo rimedio purificante per via del suo effetto diuretico.
Scopriamone i valori nutrizionali:
Quando la si raccoglie?
La raccolta inizia la terza decade di agosto nelle zone più costiere e si prosegue fino a settembre nelle zone più fresche.
Dopo la raccolta?
Dopo la raccolta l’uva viene conservata in celle frigorifere ad una temperatura compresa tra gli zero e uno gradi centigradi. Ad una umidità costante dell’85,09%. Il tutto per un massimo di 90 giorni.
Di Viola Dante; Immagine |