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La vendemmia sull’Etna parte sotto i migliori auspici: +60% rispetto al 2023

Parte sotto i migliori auspici la vendemmia sull’Etna: “Si va verso un ottimo raccolto vicino ai livelli del 2022 e quindi ben diverso dai volumi dello scorso anno che a causa della peronospora e ai successivi picchi di calore avevano accusato un -42,5%”. A dirlo è il presidente del Consorzio Etna Doc, Francesco Cambria, in occasione della terza edizione degli Etna Days.

Le prime stime sulla vendemmia parlano di un +60% rispetto al 2023, con circa 80mila quintali (il 35/40% di uve a bacca bianca e il rimanente a bacca rossa) e un potenziale di oltre 55 mila ettolitri. Questi numeri raccontano un unicum in Sicilia, perché la regione è fortemente provata dalla crisi idrica. “Sull’Etna – aggiunge Cambria – le vigne vecchie di montagna hanno dimostrato uno straordinario adattamento, attingendo in profondità alle riserve d’acqua; le piogge di fine agosto e inizio settembre hanno poi fatto il resto”.

La raccolta delle uve a base spumante è già iniziata, mentre per i bianchi e per i rossi entra nel vivo dalla terza settimana di settembre, con una settimana di anticipo rispetto agli altri anni. Secondo il Consorzio, le piogge dopo grande caldo estivo hanno rallentato la maturazione e una maturazione più lenta e graduale risultata determinante sia per la crescita quantitativa che qualitativa.

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Si conferma anche il successo a livello internazionale, con standard elevati e una guadagno di quote di mercato per i vini Etna Doc negli Stati Uniti. Secondo l’analisi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) su base SipSource nel primo semestre di quest’anno, i vini etnei chiudono il periodo con un sostanziale pareggio (-0,2%) a fronte di un contestuale calo tendenziale complessivo di vendite del settore pari all’8,8%, con i vini made in Italy a -6,4%.

“Le premesse per un 2024 difficile c’erano tutte – commenta Francesco Cambria -: una vendemmia, quella 2023, a -42,5% con conseguente calo nel semestre del prodotto imbottigliato (-5%); un rallentamento globale dei consumi e in particolare negli Stati Uniti, nostro principale mercato di sbocco. Invece nel primo semestre ’24 la denominazione ha tenuto e si è consolidata. Merito della qualità raggiunta dai nostri produttori ma anche di un corretto posizionamento di mercato negli Usa, in particolare nei canali del fuori casa che continuano a crescere”. Immagine di freepik.

Redazione