La procura di Roma ha aperto un'inchiesta sul caso del 20enne G.E., morto mentre attendeva di essere sottoposto a un trapianto al Policlinico Umberto I. Sul corpo del giovane, affetto da fibrosi cistica, è stata disposta l'autopsia e sono stati sequestrati sia il macchinario cui era collegato, sia il suo cellulare. Sequestrata anche la cartella clinica.
G.E. era ricoverato dal 5 maggio per fare alcune analisi, finalizzate a comprendere se ci fosse la possibilità di un trapianto di polmoni: «Mio fratello era lucido e vigile – ha spiegato la sorella Michela al Tempo- ma dopo avere effettuato la tracheotomia, a partire dalla sera di domenica 13 maggio le sue condizioni sono cominciate a peggiorare».
Ecco cosa è accaduto nella notte del 16 maggio. «Intorno alle due di notte – ha aggiunto la sorella – G. invia un messaggio a mia madre chiedendo di denunciare tutti, che lo stavano uccidendo. Ci siamo precipitati in ospedale e abbiamo appurato che i sanitari stavano effettuando le cure e che il problema era legato al macchinario, l'Ecmo che serve per abbassare il livello di anidride carbonica nel sangue, a cui doveva essere sostituito il filtro. Alle sette di mattina del 17 maggio – aggiunge sorella del giovane – siamo stati informati che la situazione era drammaticamente precipitata: ci hanno fatto entrare nel reparto e alle 7.20 è stata dichiarata la morte».