La dimora aristocratica nella Piana dei Colli.
- Villa Raffo a Palermo, preziosa residenza di campagna.
- Risale al XVIII secolo e si trova nel fondo omonimo.
- Fu una delle ville dell’aristocrazia palermitana, destinata a villeggiatura.
La Piana del Colli di Palermo è un’ampia area delimitata da Monte Pellegrino, Monte Billiemi e Monte Gallo. Qui, nel Settecento, le famiglie aristocratiche del capoluogo costruirono diverse case di villeggiature. Tra le residenze c’è anche Villa Raffo, dimora di campagna che si trova nel fondo omonimo. Sorse sulle strutture di un primitivo baglio rurale del XV secolo e, verso la metà del XVIII secolo era uno dei possedimenti dei Gesuiti. Nel 1767, in seguito all’espulsione dell’ordine religioso da Napoli e dalla Sicilia, divenne del barone Giuseppe Maria Guggino. Questi, un illustre magistrato, apportò diverse modifiche.
Villa Raffo, la struttura e le curiosità
La Villa, infatti, venne trasformata sulla base delle esigenze del Barone. Gli ambienti del “piano nobile“, prima riservati agli scopi della comunità gesuitica, divennero residenza signorile. Il prospetto principale venne rivolto al mare, con una doppia corte di ingresso. Vi si accedeva dalla borgata di San Lorenzo, tramite una strada chiamata “via dei Quattro Pilastri”: probabilmente ve ne sono ancora due, attraverso i quali si accede al cortile della residenza. Le vicende della Villa Raffo non finiscono qui.
Nel 1842 venne acquistata dai fratelli Angelo e Nicolò Raffo. Erano due facoltosi commercianti, che risiedevano a Palermo, nei pressi della Cala. La famiglia Raffo era originaria della Liguria. Per disposizione testamentaria, la villa fu suddivisa in quattro quote: una per la figlia dell’ultimo discendente della famiglia, altre tre destinate ad enti. Intorno alla metà degli anni Ottanta Villa Raffo entrò nella disponibilità della Regione Siciliana. Nel maggio del 2021 sono stati programmati dei lavori di recupero. Tra le sue peculiarità, vi è un singolare sistema di irrigazione, ma non solo.
Cosa rende unica la Villa della Piana dei Colli
La Villa è in stile Luigi XVI. Si sviluppa su due piani. Quello inferiore era riservato alle cucine e alle stanze di servizio, mentre il primo ai saloni di rappresentanza e alle camere dei proprietari. Vi sono due terrazze speculari sui lati, decorate con maioliche che richiamano le onde del mare. Per ogni stanza del fronte occidentale c’è un balconcino. Sul fronte orientale ci sono invece gli edifici perimetrali che circondano il baglio di ingresso: erano adibiti, un tempo, a magazzini e rimesse per attrezzature agricole. C’era anche una cappella privata, ormai sconsacrata e vandalizzata. All’interno sono rimasti alcuni affreschi e parte dei decori del tetto. E non finisce qui.
Nel corso di alcuni lavori di restauro è stato scoperto a Villa Raffo un interessante sistema idrico sotterraneo. Composto da pozzi e cunicoli, è stato utilizzato a lungo per l’irrigazione e per il rifornimento idro-potabile in un territorio arido e senza sorgenti. Questo sistema è stato oggetto di studi, così come le sue caratteristiche: dalla camptazione all’adduzione sotterranea, al sollevamento in superficie tramite ruota d’acqua, stoccaggio nella cisterna, distribuzione a valle nel canale di irrigazione e, a monte, a pressione nella condotta di terracotta tramite torre d’acqua. È stato erroneamente ritenuto un qanat. Deve il suo funzionamento a quattro pozzi allacciati orizzontali, di drenaggio e trasporto al pozzo madre. Foto di Giuseppe Valdes – Opera propria, CC BY-SA 4.0.