Il nostro viaggio in Sicilia ci porta oggi a conoscere da vicino un edificio davvero interessante. Ci troviamo nel territorio del comune di Terme Vigliatore, in provincia di Messina. La Villa Romana di San Biagio venne riportata alla luce negli anni Cinquanta e rappresenta uno degli esempi di villa di lusso suburbana. La costruzione risale alla fine del II o all’inizio del I secolo a.C., in un sito che era già abitato nell’età ellenistica. Questa costruzione ha una ricca storia alle spalle e riserva piacevoli sorprese: scoprite con noi tutto quello che c’è da sapere.
L’edificio è stato sottoposto ad almeno due restauri nella prima età imperiale (metà del I secolo d.C/ II secolo d.C.): questo si evince soprattutto dalle modifiche apportate al settore termale. Tra i materiali rinvenuti ci sono ceramiche tarde: questo dettaglio, unito agli ambienti costruiti con materiali di risulta porta ad ipotizzare una continuità di frequentazione del sito fino ad epoca tardoantica. La parte residenziale, in luce per poco meno della metà, si sviluppa ai lati di un grande peristilio. Su ciascun lato del peristilio ci sono otto colonne realizzate in cotto, rivestite di stucco, che oggi appaiono collegate da bassi setti murari. Al centro del lato meridionale si apriva l’ampio tablinum, cioè la sala di ricevimento: ecco come si presentava.
La sala di ricevimento aveva un prospetto a due colonne, con una parete di fondo articolata con nicchia, probabilmente destinata a contenere una statua. È notevole in questa sala di rappresentanza il pavimento in opus sectile (formelle esagonali in marmo) e mosaico, databile intorno al II sec.d.C. Dal tablinum si poteva accedere direttamente a tre stanze private, pavimentate con mosaici in bianco e nero. Nel settore ovest, tra il peristilio e le terme, sono emersi altri locali di soggiorno, alcuni dei quali mosaicati. Il nostro giro in questa antica residenza di lusso procede nel lato sud-ovest.
Ad un livello un po’ più elevato del settore residenziale, si trovavano gli impianti termali. Comprendevano spogliatoi (apodyteria) e vani per il bagno freddo (frigidarium) e caldo (tepidarium e calidarium). Questo settore si caratterizzava nel I secolo d.C. per un piccolo bagno. Fu ampliato nel II sec.d.C., con una serie di nuovi ambienti più ampi e confortevoli, specialmente per le necessità del bagno caldo. Il nuovo calidarium ebbe ben due vasche, una entro nicchia, l’altra rettangolatre. L’ultima fase della Villa di San Biagio corrisponde all’età traianea-adrianea: a quell’epoca risale il frigidarium con mosaico in banco e nero con scena di pesca, opera, probabilmente di un mosaicista italico. Foto: Effems – Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0.