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Le vendite di vino nella distribuzione moderna

  • Trend più che positivo per i vini siciliani.
  • Il Nero d’Avola nella classifica Top, cioè dei più venduti in assoluto.
  • Il Grillo compare nella classifica Best, cioè quelli con maggior tasso di crescita.

Il mercato del vino riceve sempre più attenzioni. Le vendite nella distribuzione moderna si stanno assestando, dopo il boom del 2020. Viaggiano sempre in territorio positivo, ma con un progressivo riequilibrio. È la conseguenza della condizione di relativa normalità che i vaccinitra hanno indotto: c’è più libertà di consumare fuori casa, si è più presenti nelle sedi di lavoro e si spende meno per i consumi casalinghi.

Vini Siciliani, il periodo d’oro di Nero d’Avola e Grillo

Questo è ciò che emerge dall’anticipazione della ricerca IRI per Vinitaly. Nei primi 9 mesi del 2021 le vendite dei vini sono cresciute del 2% a volume e del 9,7% a valore. I vini siciliani dimostrano di essere altamente competitivi e di essersi ritagliati uno spazio sempre maggiore nei mercati. In particolare sono due le etichette più in voga.

Nella classifica dei vini Top, cioè quelli più venduti in assoluto, si conferma il trend positivo del vino siciliano Nero d’Avola che si piazza al 9° posto con 4 milioni e 692mila litri venduti, per un valore di 20milioni e 811mila euro. Il Grillo compare nella classifica Best, cioè dei vini con maggior tasso di crescita: è al 11° posto con un aumento del 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Il mercato del vino in tutta Italia

Andando alla situazione italiana, nella classifica dei vini Top calano le vendite a volume del Lambrusco (-6,7%), della Barbera (-10,6%%) e della Bonarda (-4,9%). Aumentano quelle di Vermentino (+25,7%) e Valpolicella (+23,9%). Crescono i vini blasonati nella classifica dei vini Best: in 3°, 4° e 5° posizione Barolo (+42,8%), Brunello di Montalcino (+41,5%) e Nebbiolo (+33,7%), che però nel 2020 erano stati particolarmente penalizzati dai lockdown. Le prime posizioni del podio di questa particolare classifica, utile per individuare i trend, sono occupati dal Lugana (+46,4%) e dal Sagrantino di Montefalco (+43,7%). Complessivamente una conferma dell’ampia gamma di vini di qualità presente negli scaffali della DM, offerti a prezzi convenienti.

La ricerca IRI per Vinitaly dettaglia le dinamiche delle vendite: i vini a denominazione d’origine, nella classica bottiglia da 0,75 lt, continuano a performare molto bene. I vini DOC crescono del 4,8% a volume e del 10,8% a valore; i vini IGP crescono del 3,6% a volume e del 8,1% a valore. Le bollicine vendono più del vino, registrando una crescita rilevante del 27,1%. Male tutti gli altri formati, come grandi bottiglie di vino comune, brik, bag in box. Le bottiglie a marca del distributore (MDD) crescono del 3,0% nel formato da 0,75lt, ma calano del 2,9% nel totale.

Per quanto riguarda i prezzi, prosegue la tendenza degli ultimi anni di una progressiva rivalutazione del valore del vino nella DM: 3,9 euro a bottiglia il prezzo medio complessivo del vino, 5,6 euro a bottiglia delle bollicine. “La dinamica dei prezzi e delle promozioni assume una valenza importante in uno scenario di progressiva normalizzazione, come vedremo nella tavola rotonda di Vinitaly Special Edition – ha spiegato Virgilio Romano, Business Insight Director IRI Analizzeremo i trend per capire quali vantaggi e opportunità potrà cogliere la DM, anche nei rapporti con le cantine dedicate all’Horeca”.

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