Un vino siciliano sempre più amato.
- Grillo, la risposta siciliana al Sauvignon Blanc.
- Subito dopo il Nero d’Avola, è il vitigno autoctono siciliano più conosciuto al mondo.
- Fresco e strutturato, deciso ma anche agile: ecco perché è il re dell’estate.
Il vino siciliano ha saputo conquistarsi uno spazio sempre maggiore nel panorama internazionale. Sempre più cantine propongono produzioni di qualità e il Made in Sicily è diventato un sinonimo di eccellenza. Tra i vitigni più amati c’è sicuramente il Grillo, una risposta di Sicilia al Sauvignon Blanc. Dopo il Nero d’Avola è il più conosciuto perché riesce a coniugare perfettamente caratteristiche apparentemente contrastanti, in realtà molto armonizzate. È fresco, ma strutturato, è deciso ma, allo stesso tempo, agile. Sarà perché ha due anime: è figlio di un innesto tra Catarratto (che gli dona leggerezza e precisione) e Zibibbo (garanzia di profumi e intensità). Una perfetta rappresentazione della Sicilia e, quindi, il re dell’estate.
Grillo, il vino della bella stagione
A seconda delle zone di produzione, racconta aspetti diversi della Sicilia. Quello prodotto tra Camporeale, Alcamo e il nord-ovest dell’isola è più fresco e floreale, mentre quello delle cantine di Agrigento e Ragusa è più intenso e sensuale. Tutte queste eccellenti espressioni sono il racconto di terroir e produttori, un viaggio affascinante che regala tutte le sfumature di una terra. È un vino ideale dell’estate perché si abbina benissimo al pesce, alle carni bianche, ai crostacei e ai frutti di mare. Dagli antipasti ai secondi, senza dimenticare i primi. Le prime notizie su queste uve risalgono al 1873, ma solo dopo la prima guerra mondiale vennero valorizzate per le loro qualità. L’habitat del Grillo sono i versanti assolati e gli aridi terreni sabbiosi, che gli conferiscono un elevato grado zuccherino. I grappoli sono medio grandi, con acini di colore giallo e sferici.