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Si prospetta un ottimo anno nuovo per il vino siciliano. Questo è quanto è emerso nel corso dell’evento ospitato a Marsala, nel baglio di Caruso&Minini, per il primo report sulla vendemmia 2019. Al talk show, condotto da Angelo Scuderi, hanno partecipato giornalisti ed esperti: Nino Aiello (giornalista de Le Guide del Gambero Rosso), Luigi Salvo (Ais – Associazione italiana Sommelier), Andrea Caruso (agronomo e viticultore), Gianfranco Marrone (ordinario di semiotica dell’Università di Palermo e scrittore).

Sono stati analizzati i risultati della vendemmia nelle zone siciliane più apprezzate ed è emerso un dato omogeneo, determinato da condizioni climatiche senza grosse differenze in tutta la regione. “La vendemmia ci regala un’aspettativa molto alta – sostiene Andrea Caruso – le uve hanno raggiunto una qualità di grande livello anche se proprio il clima freddo della parte finale della primavera scorsa ha determinato un decremento produttivo comune a tutto il territorio siciliano. Con questa premessa, dalle aziende della zona collinare di Trapani a quelle che operano sull’Etna, ci accingiamo a confermare la buona reputazione che il vino siciliano ha saputo guadagnarsi sui mercati nazionali e internazionali”.

“La Sicilia ormai è credibile – sottolinea Nino Aiello – e la sua qualità del tutto riconoscibile. Pensiamo, per esempio, al grande lavoro fatto dalle aziende etnee che ormai da circa un decennio hanno garantito nuova linfa al mercato regionale. Oggi la Sicilia si presenta con qualità e dignità perché ha saputo utilizzare al meglio l’esperienza di tante aziende storiche coniugandole con le ragioni del marketing. Il risultato è che il brand Sicilia funziona”.

Luigi Salvo, uno tra i più apprezzati maestri sommelier siciliani, si è soffermato sui vitigni autoctoni siciliani. In riferimento al grillo, ha detto “che qualcuno dava per defunto e invece può rappresentare una fattore importante per il consolidamento della specificità siciliana nei mercati nazionali e internazionali”.

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