- Oggi è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
- L’appello di Sonia Ruisi, la nipote di Franca Viola.
- Franca Viola è la donna che rifiutò il matrimonio riparatore.
“Bisognerebbe parlare di più a scuola di violenza sulle donne, parlarne tutto l’anno per sensibilizzare i giovani. Oggi è più facile denunciare ma non sempre le vittime si sentono protette”.
A parlare in una video intervista al blog balestratesi.it è Sonia Ruisi, 19 anni, studentessa del liceo Scientifico ‘G. Ferro’ di Alcamo (Trapani) che porta con sé una grande eredità: è la nipote di Franca Viola, la donna che rifiutò il matrimonio riparatore che fino al 1981 consentiva di estinguere il reato di violenza sessuale sposando il proprio carnefice.
Viola fu rapita nel 1965, a 17 anni, ma rifiutò tutto questo denunciando i suoi aguzzini e scegliendo di sposare l’uomo che amava. La giovane nipote parla in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: “Mia nonna ebbe tanto coraggio in un’epoca in cui era difficile averne. A scuola non si parla abbastanza della violenza sulle donne – afferma -. Si fanno le celebrazioni ma bisognerebbe parlarne di più e sbattere in faccia la realtà anche con immagini crude su ciò che accade”.
Secondo la nipote di Franca Viola “dovrebbero esserci delle leggi più severe per proteggere le donne perché molte – prosegue – non denunciano per paura di non essere tutelate e per questo continuano a subire. I consigli di mia nonna? Cerca di conoscere bene la persona che hai accanto e non fidarti subito”. E, infine, l’invito alle donne: “Al primo segnale di violenza, al primo schiaffo, pensateci bene e prendete le giuste decisioni”.
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