Vito Vitale, la biografia. Dove è nato, quanti anni ha, cosa ha fatto e per cosa è stato condannato. Quando è stato arrestato e quali sono le notizie più recenti che lo riguardano.
Salvatore “Vito” Vitale, noto come Vito Vitale, nasce a Partinico, in provincia di Palermo, il 20 giugno del 1959, quindi ha 63 anni. Ha tre fratelli: Leonardo Vitale, nato nel 1955, Michele Vitale, nato nel 1957 e Giusy Vitale, nata nel 1972. Il suo primo arresto avviene per un furto di verdura, quindi nel 1984 arriva un secondo arresto, con l’accusa di associazione a delinquere ed estorsione aggravata.
Risale al 1985 l’emissione di un mandato di cattura per associazione mafiosa finalizzata al traffico di armi. Dopo l’arresto del fratello Leonardo, Vito sarebbe diventato il capofamiglia. Si sarebbe dunque alleato con i Corleonesi di Totò Riina, avviando un’ascesa nei ranghi del crimine organizzato.
Secondo quanto emerso da indagini e processi, Vito Vitale collabora al rapimento e all’uccisione di Giuseppe Di Matteo, figlio di Santino Di Matteo, diventato collaboratore di giustizia nel 1993. Stando a quanto dichiarato dal pentito Vincenzo Chiodo, Vitale non partecipa materialmente all’omicidio, ma fornisce l’acido per far scomparire il corpo del bambino. In altre occasioni alcuni pentiti chiamano in causa Vitale con le loro dichiarazioni.
Dopo l’arresto di Leoluca Bagarella e di figure come i fratelli Giovanni Brusca ed Enzo Brusca, proprio Vitale sarebbe diventato numero due di Cosa Nostra: è del 1995 l’inserimento nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità.
Il 28 settembre del 1997, Vito Vitale viene fermato per alcune ore, ma fugge prima dell’arresto. La cattura avviene il 14 aprile del 1998, in un casolare nelle campagne di Borgetto (Palermo). Al momento dell’arresto è in compagnia di altri e non avrebbe avuto armi con sé. Si sarebbe solo limitato a pronunciare le parole “Non sugnu iu“, cioè “Non sono io”. L’operazione è condotta dalla Squadra Mobile di Palermo e dalla Criminalpol.
In occasione dell’arresto, il sostituto procuratore di Palermo Alfonso Sabella dichiara alla stampa, come riporta La Repubblica: “Vitale è l’unico vero erede di Riina e Bagarella. Quando ho saputo la notizia, la mia contentezza è stata grande. E voglio subito sgomberare il campo: l’arresto di Vitale non è dovuto ad alcun pentito. L’indagine, che è entrata nella sua fase più calda almeno otto mesi fa, non si è avvalsa di mezzi sofisticati, ma di tecniche di indagine tradizionali”.
Nel 2017 Vitale è al regime del 41bis nel carcere di massima sicurezza di Novara. Attualmente, secondo quanto si legge su PalermoToday, sarebbe ancora al regime di carcere duro, nel carcere di Opera (Milano). Nel corso degli anni, ha ricevuto una condanna all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Antonino Geraci; una condanna per gli omicidi di Giuseppe Giammona, Giovanna Giammona e suo marito Francesco Saporito; la condanna per il duplice omicidio di Lorenzo Vaccaro e del suo autista.
Nella serie TV della Rai “Il cacciatore”, che narra le vicende di Saverio Barone ed è uscita nel 2018, c’è anche il personaggio di Vito Vitale. Nella trasposizione televisiva, a dargli un volto è stato l’attore Paolo Ricca.