Testo e significato di Vitti ‘na crozza.
- Oggi vogliamo conoscere meglio una delle canzoni siciliani più famose.
- Tutti, almeno una volta, l’abbiamo sentita o canticchiata, ma pochi sanno cosa vuol dire.
- Ecco l’autentico significato e il testo originale.
Le canzoni siciliane della tradizione ti entrano in testa e non escono più. Nonostante molte di esse siano davvero famose, non tutti conoscono il loro autentico significato. Si tratta di una consuetudine molto diffusa: spesso canticchiamo una canzone senza neanche riflettere su ciò che vuole dirci. Tra i canti di Sicilia più famosi e apprezzati, c’è sicuramente Vitti ‘na crozza. La sua melodia è allegra e fa venir voglia di cantare e ballare, ma dietro quelle note si nasconde una storia non troppo felice. L’autore e la data di compilazione sono anonimi, ma ciò che si sa è che Franco Li Causi compose un testo musicale per adattare le parole e la melodia alla colonna sonora del film “Il cammino della speranza” di Pietro Germi. La versione di Li Causi era un canto di lavoro, lento e cupo, in linea con la cadenza poetica del testo. Lo stesso testo arrivò al musicista da un anziano minatore di Favara. Questa è solo una piccola premessa: ecco quali sono i segreti della celebre canzone siciliana.
La verità sulla canzone siciliana
Il vero significato di Vitti ‘na crozza è legato al mondo delle zolfare, fatto di duro lavoro e sofferenza. Ad approfondire l’argomento è stata Sara Favarò, giornalista e cantante, che ha condotto dieci anni di ricerche. Uno studio attento “per comprendere il vero significato della canzone più popolare e più oltraggiata della tradizione siciliana e che nulla ha da spartire con l’allegro refrain”, spiega. Questo approfondimento è davvero importante e ci spiega molto. Vediamo perché.
“Chi ascolta la celebre canzone siciliana Vitti ’na crozza crede che l’allegro motivo sia una sorta di inno alla vita, ma basta prestare attenzione alle sue parole per rendersi conto che si tratta di altro – scrive Sara Favarò -. Protagonista della canzone è ’na crozza, ossia un teschio. Un teschio che, attraverso il suo racconto, si fa promotore di una forte denuncia sociale, rivolta principalmente contro determinate usanze della Chiesa cattolica di un tempo. La maggior parte delle persone ha sempre ritenuto che il famoso ‘cannuni’ dove si trova il teschio, protagonista della canzone, fosse il pezzo di artiglieria cilindrico utilizzato per fini bellici, e che la canzone si riferisca ad un tragico evento di guerra. Ma così non è!”. La voce del teschio, dunque, implorerebbe una degna sepoltura e onoranze funebri che possano accompagnarlo nell’aldilà, dopo un’esistenza di stenti, contrassegnata dal duro lavoro.
Vitti ‘na crozza testo originale
Vitti na crozza supra nu cannuni,
fui curiuso e ci vossi spiari,
idda m’arrispunniu cu gran duluri
“murivi senza un tocco di campani”.
Si nni eru si nni eru li me anni,
si nni eru si nni eru un sacciu unni.
Ora ca sugnu vecchio di ottantanni,
chiamu la morti i idda m arrispunni.
Cunzatimi cunzatimi lu me letto,
ca di li vermi su manciatu tuttu.
Si nun lu scuntu cca lume peccatu
lu scuntu allautra vita a chiantu ruttu.
C’e’ nu giardinu ammezu di lu mari,
tuttu ntssutu di aranci e ciuri.
Tutti l’acceddi cci vannu a cantari,
puru i sireni cci fannu all’amuri.
Foto: Rino Porrovecchio.