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manette per gli onorevoli dina, clemente e mineo

Denaro o altre utilità in cambio di voti nell'ambito delle elezioni del 2012 per il rinnovo del Consiglio Comunale di Palermo e dell'Assemblea Regionale Siciliana. Con questa accusa sono scattate le manette per gli onorevoli Dina, Clemente e Mineo, finiti questa mattina agli arresti domiciliari. 

Manette per gli onorevoli Dina, Clemente e Mineo

A far scattare le indagini sono state le microspie piazzate dalla Guardia di Finanza nel corso di un'altra inchiesta su alcuni esponenti mafiosi. Ed è stato proprio grazie a queste intercettazioni che le fiamme gialle hanno scoperto che nel 2012 tutti e tre promettevano posti di lavoro in cambio di voti. Ai domicialiari è finito anche Giuseppe Bevilacqua, esponente politico di Pid-Cantiere popolare, che alle elezioni comunali del 2012 risultò il primo dei non eletti

L'inchiesta

L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore Lo Voi e dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai sostituti Amelia Luise, Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Dario Scaletta, che nel corso delle indagini, fra le altre cose, avevano scoperto che Bevilacqua, dipendente dell'Amat, avrebbe avuto alcuni rapporti con esponenti mafiosi.