Enogastronomia

Vruocculi arriminati, che bontà: la ricetta siciliana piace anche agli inglesi del Guardian

La cucina siciliana torna protagonista sulle pagine del Guardian, grazie a una delle sue ricette più celebri. Cavolfiore, acciughe e tanto gusto: non è difficile comprendere che si tratta della pasta con i vruocculi arriminati, presentata al pubblico internazionale come un delizioso primo piatto.

Pasta con i vruocculi arriminati sul Guardian

L’articolo del Guardian, a firma di Rachel Roddy, comincia con il racconto di un tragitto in auto nella periferia di Gela: “Abbiamo incrociato un camion, con il retro scoperto e pieno di cavolfiori di colore verde, viola elettrico e bianchi”. Una scena ben nota a chi vive in Sicilia e, in generale, nel Sud dell’Italia.

Quell’immagine e il camion incontrato sulla strada “è ancora la prima cosa che mi viene in mente quando raccolgo un cavolfiore”, scrive Roddy. Quindi la doverosa precisazione: in siciliano è, più precisamente, in palermitano, il nome del piatto è pasta con i vruócculi arriminati. Nella nostra regione, infatti, i cavolfiori sono comunemente chiamati broccoli.

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Per quanto riguarda la definizione di “arriminati“, il riferimento è alla modalità in cui si prepara il piatto, perché i cavolfiori vengono “mescolati” o “rimescolati” con gli altri ingredienti e con la pasta. A completare il tutto, c’è il meraviglioso pangrattato tostato, la “muddica atturrata“, per dirlo nel modo siciliano. Di seguito la ricetta del Guardian: rispetto alla versione tradizionale ci sono alcune differenze: riuscite a coglierle?

Ricetta

Ingredienti

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  • Cavolfiore, 1 grande;
  • Olio extravergine d’oliva, 6 cucchiai;
  • Cipolla, sbucciata e affettata, 1;
  • Filetti di acciughe, 4-6;
  • Zafferano in pistilli, 5;
  • Pasta, 400 g (bucatini, mezze maniche, fusilli);
  • Pangrattato, 50 g;
  • Scaglie di mandorle o pinoli, 30 g (facoltativi).

Procedimento

  1. Mondate e spezzettate il cavolfiore in cimette grandi. Cuocete in acqua bollente e salata, fino a renderlo tenero (poi continuerà a cuocere con gli altri ingredienti.
  2. Togliete dall’acqua e mettete da parte, avendo cura di tenere di lato l’acqua di cottura.
  3. Prendete una padella capiente e scaldate olio, cipolla e sale, mescolando fino a fare ammorbidire la cipolla.
  4. Unite le acciughe, le mandorle o i pinoli e cuocete ancora per circa un minuto.
  5. Aggiungete il cavolfiore, mescolate e unite due mestoli di acqua di cottura che avete messo di lato. Fate sobbollire per cinque minuti.
  6. Sciogliete lo zafferano in un po’ dell’acqua del cavolfiore e aggiungetelo all’ultimo minuto: mescolate per fare diventare il composto morbido, da consistenza cremosa.
  7. Riportate a ebollizione l’acqua del cavolfiore e cuocete la pasta al dente.
  8. Nel frattempo, preparate la muddica atturrata: in un padellino, tostate il pangrattato con olio e un pizzico di sale, fino a farlo diventare dorato e profumato.
  9. Rimettete sul fuoco a scaldare il composto con il cavolfiore, allungando con poca acqua di cottura della pasta se vi sembra troppo asciutto.
  10. Quando la pasta è al dente, scolatela direttamente nella padella del cavolfiore.
  11. Arriminate, cioè mescolate, in modo che tutto si amalgami molto bene.
  12. Impiattate e guarnite con il pangrattato abbrustolito.

Foto di Palermo allo Specchio.

Redazione