Sarà un luogo comune ormai inflazionato sulla bocca di molti, ma la Sicilia vive di turismo grazie all’abbondanza di beni archeologici e naturalistici che la rendono una meta da visitare tutto l’anno.
La buona notizia è che l’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo tramite il suo Osservatorio Turistico ha pubblicato nel sito ufficiale della Regione Siciliana lo scorso 30 dicembre 2013 il rapporto sull’andamento turistico dell’isola. I dati si riferiscono al biennio 2011-2012. Quindi con un po’ di ritardo, facciamo il punto sulla situazione, in attesa di più celeri dati ufficiali sull’andamento del 2013.
Complessivamente, il circuito economico che ruota attorno al turismo in
Sicilia regge, grazie soprattutto alle presenze straniere, ma potrebbe essere potenziato. Diminuisce, invece, il numero di presenze di turisti italiani.
Chi sono i turisti stranieri? In base al numero di pernottamenti, al primo posto troviamo i Francesi, con un tasso di crescita del 12.2%; poi vengono i Tedeschi, gli Inglesi e i Russi.
La capacità ricettiva in Sicilia, ovvero la disponibilità di posti letto, è aumentata del +2,1% nel 2012, così come è aumentata la crescita di servizi alberghieri di categoria superiore, ovvero, a più stelle.
Dal rapporto si evince che i flussi turistici hanno interessato maggiormente le provincie diMessina e Palermo; bene anche Siracusa e Trapani (vedi grafico accanto- fonte Osservatorio Turistico della Regione Siciliana).
Scendendo nel dettaglio, la provincia di Messina resta come nel biennio 2009-2010, in base al Rapporto dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, una meta attraente per i pernottamenti dei turisti.
Se, da un lato, si può sostenere che il turismo è e può essere il core business della provincia nonostante la crisi, dall’altro bisogna riconoscerne le sfide da affrontare nel medio e lungo termine.
I trasporti possono essere potenziati, soprattutto per raggiungere le località dell’entroterra; le ferrovie dovrebbero ampliare il numero di treni in transito in particolare nel periodo estivo. E gli autobus urbani potrebbero essere più puntuali.
Anche sul fronte lavoratori stagionali resta ancora medio il livello di professionalità e alto il numero di lavoratori stagionali non in regola che spesso sono ragazzi sotto i 30 anni assunti senza un regolare contratto.
Infine, molte associazioni a difesa del consumatore sottolineano la differenza di prezzi per beni e servizi tra turisti e popolazione residente, una brutta abitudine che parte dal presupposto (errato) che il turista, soprattutto straniero, può essere imbrogliato e raggirato.
Se è vero che il sole, il mare e il cannolo sono le nostre carte vincenti per richiamare turisti da tutto il mondo, cerchiamo di non far prendere loro troppo sole in attesa di autobus ritardatari, di non far pagare una sdraio fronte mare al prezzo di una poltrona alla prima della Scala di Milano e di non farli affogare dopo un buon cannolo alla ricotta con un conto salato!
Serena Freni