Non si placano le polemiche, che anzi continuano a crescere in maniera esponenziale, dopo la decisione inverosimile di rendere il programma visibile solo agli abbonati di Sky , revocando improvvisamente le repliche sul canale 26 di Cielo. E così, non solo sono state discutibilissime le scelte dei quattro giudici sui dodici concorrenti in finale insieme alla scelta di alcune clamorose eliminazioni ( vedi Oria, Monica, Luca, la ragazzina che cantava nelle balere ecc…) ma hanno deciso di tagliare i ponti con il vasto pubblico. Ora sinceramente mi è saltato nella mente il ricordo dei miei adorati anni universitari, gli anni in cui ci si allenava a capire la vita con le sue prepotenze ed ingiustizie. Capitava di tanto in tanto che non si sa per quale ragione degli esami aperti a tutti si trasformassero in esami “a porte chiuse” dove nessuno doveva permettersi di entrare per ascoltare. Erano ragazzi e ragazze “speciali” , i cosiddetti “figli di Papà”, figli di politici, docenti o notabili vari. Ragazzi che si vantavano di fare dieci esami in quindici giorni in barba a qualsiasi mente eccelsa e volenteroso senso del dovere. Ragazzi che conoscevano ogni genere di svago ma non di certo i libri. La futura classe dirigente di oggi che anche in barba alla crisi per l’eccelsa carriera scolastica e qualche aiutino ad ogni angolo di strada sono arrivati dove gli altri non potranno mai arrivare. Una divagazione che mi ha fatto pensare, ricollegandoci al discorso di prima, ai ragazzi in finale. Chi sono queste giovani promesse della Musica? Andiamo a prendere una fra i dodici ( e velo sottolineo, veramente a caso) , Gaia Galizia. Chi è?
Durante le audizioni l’abbiamo solo intravista. Mi pare che abbia sentito solo un tre note appena, “intonate” da questo originalissimo e inquietante folletto con il taglio di capelli alla Giovanna D’Arco. Di lei ricordo solo una impressione legata “all’immagine” e non al talento. Arriviamo dunque al Bootcamp, aspettando di sentire anche e soprattutto questo strano essere “a sorpresa”, ed è casualmente la prima ad essere chiamata insieme alla Pompa.
Mi dico: “adesso la sento cantare!”, e invece dopo uno studiato gioco di attesa verbale dicono alle due ragazze che il loro semaforo è verde! . Mi dico,indispettita fra me e me : “ Aspettate, ma io ancora non l’ho sentita cantare!!!… Chi è Gaia Galizia? “. Terzo giorno e finalmente la sento cantare. E devo dire, personalissima riflessione, non la capisco, mentre la telecamera e i microfoni si aprono “ad hoc” sui commenti di alcune concorrenti che ammirano la potenza vocalica di Gaia. Per carità, ha una storia importante alle spalle. Ha trascorso l’infanzia ascoltando i lavori in studio del Padre , chitarrista, e quelli prodotti dal fratello, un polistrumentista; insomma una figlia d’Arte… Ma sarà la brevità con cui è stata presentata, sarà che effettivamente non ha quell’X che fa la differenza, non ho capito chi fosse Gaia, a parte una ragazza dall’originalissimo estro modaiolo nel campo dell’immagine. Mi riservo di analizzarla meglio in seguito e assoldata nel “potentissimo” gruppo di Mika, con le scarpe “Puma” ( ahi,caduta di stile,alla sua “originalità”!), si esibisce al grande pubblico . Ripeto, sarà che anni di studi musicali ed esperienze radiofoniche non mi siano servite a nulla, continuo a non capirla. Mi riservo di capirla in seguito. Ma come in ogni storia contemporanea che si rispetti, quando si capisce “ben poco” , cala pure la notte e la propria consapevolezza rimane immersa nel buio più profondo. Le revoche mi tolgono la possibilità di seguirla insieme agli altri undici compagni di ventura.
In maniera diversa potrei dire e discutere anche per la buonissima parte degli altri undici finalisti, che attendevo nel pieno della competizione, per cercarne di individuare una qualche potenzialità che mi era sfuggita. Ma la competizione si è trasformata in una “sezione di esami a porte chiuse”. Ovviamente vedremo uscire da quella porta un vincitore e come sempre capitava, in attesa per chi aspettava dietro la porta, con la penna e il foglietto in mano cercheremo di illuderci di capire le domande fatte , le strategie perseguite dai giudicanti, ma ,credetemi, avremo ben poco da capire , perché doveva andare così, e sui foglietti rimarrà solo qualche scarabocchio. Ai pochi invece (i “fieri” abbonati Sky) rimarrà , la “Parvenza di una verità”, ai più invece ( i fieri o arrabbiati non abbonati Sky ) rimarrà l’oscurità totale e solo il “dato di fatto”.
Ovviamente non è una invettiva nei confronti di questi ragazzi a cui auguriamo ogni bene, se non nel campo della musica nella vita, ma è solo una riflessione “altra” su una scelta che ha tutta l’aria di essere oltre che una “Ovvia e Chiara” scelta di marketing per i clienti Sky, una pericolosa provocazione per il pubblico che ancora totalmente addormentato non è . Buona Fortuna a tutti e vinca chi Deve vincere secondo parametri, metri e misure Prestabiliti. A noi rimarrà la scelta ultima, e non meno pericolosa, di decidere di cambiare stazione radiofonica o programma tv o di godere della compagnia delle persone amate in barba a qualsiasi oggetto parlante in casa o in macchina. E scusate, se non è poco …
Lilith La Guerriera
Foto di Lilith La Guerriera di Carlo Greco.
Foto tratte da google