Maurizio Zamparini di nuovo nelle cronache per fatti che non riguardano il Palermo (leggi le prime informazioni qui). Il giornale triestino “Il Piccolo” gli ha dedicato un approfondimento.
“Una settimana fa Zamparini ha presentato l’ennesimo piano particolareggiato. La pratica è in via di istruttoria da parte del nostro ufficio tecnico. Chi dice che il Comune di Grado sarà soggetto a un procedimento di risarcimento danni senza dirci per che cosa o non conosce la storia o è in malafede… o entrambe le cose“. È la conclusione del “Breviario sulla Zamparini City” (l’insediamento “Vivere in laguna” che l’imprenditore friulano voleva fare in Valle Cavarera) del sindaco Dario Raugna, il quale che afferma come l’indagine sul riporto in quota nacque a causa di un incidente stradale che vide coinvolto un motociclista, scivolato sulla scia di fango lasciata dai camion in transito sulla provinciale 19 mentre trasportavano il materiale da Muggia a Grado.
“Allora il dirigente dell’area urbanistica era l’ingegner Guzzon – dice il sindaco – e Liber@ doveva ancora nascere. Ciò non toglie che Liber@ sia sempre stata contraria alle cementificazioni, perlopiù ideate per costruire ulteriori seconde case che non servono a nessuno“. Dario Raugna dice ancora che in primo grado il reato ambientale venne prescritto e gli imputati vennero condannati per la parte paesaggistica. “Il Giudice di primo grado, disapplicando la sanatoria nel frattempo rilasciata dal Comune, chiese lo stato in pristino dei luoghi. Il Consiglio comunale, giustamente, appresa la sentenza di primo grado, chiese chiarimenti in merito alla salubrità del materiale riportato che in un primo momento doveva venir conferito in discarica. A tal proposito la ditta lottizzante fece fare analisi e il terreno risultò non contaminato“.
Dice ancora Raugna che Zamparini, “stizzito da questo atteggiamento prudenziale deliberato dal Consiglio, ritirò il piano particolareggiato di sua volontà e senza che nessuno glielo chiedesse, cosicché quando successivamente il Tar cassò la variante 15 al Piano Regolatore, su cui quel piano poggiava, non avendo più un piano attuativo in mano, non poté chiedere i danni al Comune“. E racconta ancora il sindaco che successivamente Zamparini presentò un nuovo piano particolareggiato che venne giudicato dagli uffici comunali non conforme al Piano Regolatore Generale Comunale (Prgc).