Quando si cucina, è bello seguire la stagionalità dei prodotti e lasciarsi ispirare da quello che la natura ci propone. Con l’arrivo dell’autunno, arrivano anche verdure e ortaggi molto amati, che rendono il meglio di se in tante, gustose preparazioni. Oggi vogliamo parlarvi di un piatto che rispecchia benissimo quanto abbiamo appena detto. Si tratta di una ricetta molto nota e apprezzata in Sicilia, che affonda le radici nella migliore tradizione culinaria. Nello specifico, si tratta di una ricetta nata a Palermo. La sua storia è davvero interessante.
La zucca in agrodolce nacque tra le bancarelle dei venditori ambulanti del Mercato della Vucciria, uno dei mercati storici della città. Come avviene in questi casi, deriva dall’arte di arrangiarsi e di ottimizzare al meglio le materie prime disponibili. Gli ambulanti vendevano la zucca rossa fritta in agrodolce chiamandola “ficatu ri setti cannola” (il “fegato dei sette rubinetti”). Era un piatto amato da coloro che, non potendosi permettere di acquistare il fegato, riservato ai nobili, dovevano accontentarsi di una pietanza che lo ricordava. I “sette rubinetti” invece, richiamavano le fontane vicino alle quali operavano i venditori all’interno della piazza del mercato.
Questo piatto è un eccellente antipasto, ma va benissimo anche come contorno. Rende il meglio di sé quando viene accompagnato da buon pane siciliano: un connubio perfetto! Quando lo cucinerete, rimarrete anzitutto colpiti dal profumo, che è davvero inconfondibile. Così potrete portare un assaggio di Sicilia in casa vostra. Quando preparerete la zucca in agrodolce , rimarrete sicuramente colpiti dal suo odore inconfondibile. La ricetta che trovate di seguito è di Viola Dante.
Ingredienti
Procedimento
Buon appetito! – Foto di Teresa Rubio Martinez.